29.01.2018 Sono alla cassa di un noto supermercato tolmezzino attorniato dagli acquirenti che portano in viso quello stato di fretta continua, il "logorio della vita moderna" come diceva un noto spot televisivo. Vestito come più mi piace e come più sto comodo, anche perché sono compere effettuate appena rientrato dall'ennesima sciata pomeridiana stile "toccata e... Continua a leggere →
Quel “sudato” canale dello Jalovec
Ho capito oramai, sarà che gli anni galoppano velocemente verso gli "anta", che in montagna il detto "ogni lasciata è persa" non sempre è del tutto vero. Ci sto pensando oggi mentre oltrepasso il grosso gendarme che funge da forca caudina, all'inizio del budello che risale la costola Nord Est al di sotto delle pareti... Continua a leggere →
Forcella dei campanili di Rinsen
30.04.2016 Inutile dire "chi vuol pigliar pesci ha da alzarsi all'alba" perché, volente o nolente, questa regola fondamentale ho imparato a conoscerla molto bene, specialmente quando le giornate galoppano verso la primavera inoltrata e il sole impiega poco a infastidire la neve con il suo tepore. Incaponirsi a voler fare del sano scialpinismo nel tardo... Continua a leggere →
Di magie e stregonerie, le Babe della Val Resia
10.04.2016 Stanno in fondo alla valle, alla testata della conca resiana. Sono le Babe, cime strane, cime che ti colpiscono per la loro singolare forma appena giri l'angolo, all'inizio della valle. Lontane, le ultime in fondo a questa porzione di orizzonte che è la Val Resia. La loro sagoma ti segue ovunque, da quando ti mettono... Continua a leggere →
Quel canale dal nome “Agarat”
20 marzo 2016 "Agarat" Agaar in dialetto carnico significa pressapoco canale; quel solco in cui, nei campi coltivati, l'acqua si accumula drenando dalle colture. Agarat ne è il dispregiativo. Difficile fare una traduzione compiuta dal dialetto carnico alla lingua italiana, soprattutto se il termine viene assegnato a quel canale che scende in un punto preciso... Continua a leggere →
