
Cima delle cenge 2007m: cima “minore” delle Giulie ripetto al vicino gruppo dello Jof Fuart e alla cima di Rio Bianco. Il sentiero CAI risale dal ponte sul Rio Bianco (raggiungibile da Sella Nevea o da Cave del Predil) il lungo vallone dove sorge anche il bivacco Brunner incustodito e recentemente ristrutturato. Poco dopo questo si scende a dx verso il greto del fiume e si risale un erto pendio di pini mughi arrivando, con qualche facile tratto attrezzato, alla forcella delle cenge. Da quest’ultima il sentiero diviene una traccia con passaggi di II° grado da non sottovalutare fino alla cima. Dalla cima si gode un bellissimo panorama verso le vicine alpi Giulie.
Dai miei diari
Oggi con un caldo africano attacchiamo la direttissima alla cima delle cenge, una via data come tra le più belle delle intere Alpi Giulie. Assieme a Cristian in 1.20h siamo all’attacco della parete.. Diciamo che dal bivacco Brunner mi tira decisamente il collo… Recupero un pò di fiato solo nella parte finale dell’ascesa verso la parete dove tocca arrampicarsi su tracce di sentiero con qualche passetto di arrampicata non difficile.

La parete sembra bella e piuttosto verticale nel primo tratto. Il primo tiro, che tocca a Cristian, passa sotto ad un grande arco naturale, molto particolare.. Insomma il tecnico di elisoccorso si sciroppa la prima lunghezza senza mettere una protezione. Seguo io estasiato dall’arco di pietra. Il primo tiro è di 3°, facile.

La seconda lunghezza tocca a mee pare sia quella più difficile dell’intera via, dato IV°+. Trovo dei vecchi chiodi nei punti più impegnativi, vengo messo alla prova per la verticalità della parete ma le difficoltà non sono eccessive..

Il terzo tiro è stupendo su di un mosaico di roccia calcarea ricolma di clessidre e buchi vari facilmente utilizzabili per protezioni veloci. La quarta lunghezza è mia ed si svolge in tranquillità dopo un primo tratto in strapiombo. La pendenza poi cala e il sole picchia.

Con il 5° tiro Cristian raggiunge i mughi verso l’uscita sull’antecima, recuperato il sottoscritto in breve raggiungiamo il punto più alto. Salita fatta in circa 2.30h di arrampicata tranquilla. Panorama splendido. Sgranocchio 2 biscotti.
La discesa si rivelerà infinita e dura.. Passaggi di 2° esposti per arrivare alla focella, poi risalita su ferrata e lunghissima discesa – a secco totale. L’acqua si sednte scrosciare giù nel fondovalle. Arsura. Le radici dei mughi sembrano prendere fuoco..
Al primo pozzo del ruscello mi disseto avidamente gettandomi quasi completamente all’interno.. In condizioni migliori proseguo quindi per la macchina soddisfatto.
Noterò poi a casa che il caldo tremendo mi ha perfino prodotto delle vesciche nei calzini a causa della sudorazione, mai successo prima.
Nel complesso una bella salita, merita. Attrezzata molto bene nelle soste e le numerose fessure fanno scalare in tutta tranquillità. Consiglio vivamente di scendere a corda doppia lungo il tracciato di salita, a me l’avevano consigliato ma “me ne sono fregato”, l’avessi fatto…
10/07/2010 io e Cristian
