Gross Glockner 3798m: è la montagna più alta dell’Austria, la Mecca dell’alpinismo della vicina Carinzia.. Troppo grande e troppo complessa per rendicontare tutte le vie di salita alla cima; l’accesso principale (normale) avviene comunque dal versante S-E partendo dal Rif. Erzherzog-Johann Hutte (mt.3454) attraverso il ripido pendio finale (ghiacciaio e cresta), sempre affollato. Realizzare in giornata tale itinerario con partenza dalla Lucknerhause (ove si trova il parcheggio) è comunque impegnativo per sviluppo, difficoltà e quota.
Altro accesso molto frequantato e noto nell’ambiante alpinistico è la Studlgrat, via alpinistica con passaggi fino al IV°-, attrezzata unicamente con fittoni di sicura da percorrersi in cordata; la stessa risale lo “sperone” S-O, di grande soddisfazione (in pratica 600m circa di arrampicata).
Sul versante N è posto il ghiacciaio Pasterzengletcher e il Franz Joseph Hohe.. mega strada alpina, mega piazzale, gente, chiasso, tutti a vedere il ghiacciaio in ritirata.. Insomma, l’antitesi della montagna con la M..
Poi c’è il mitico canalone Pallavicini, etc etc etc…
D’inverno la valle che parte dalla Lucknerhaus offre belle possibilità di sciate più o meno impagnative, quasi sempre con ottimo innevamento data la quotra di partenza (1800m).
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25.03-2012
Dico di si, più per “inerzia” e rispetto degli amici che per vera voglia di fare… Unendo poi il fatto che la nella notte cambierà l’orario (ora legale-solare) la voglia di neve austriaca passa quasi del tutto.
Alle 4.15 suona la sveglia, un disastro! Fuori è buoi pesto, penso di aver sbagliato qualcosa nell’impostazione dell’orario eppure continuo nei preparativi, veloce minicolazione e poi su verso il magazzino del soccorso dove c’è già qualche amico nottambulo che sta aspettando.
Con l’arrivo degli ultimi non manca nessuno all’appello e possiamo partire alla volta di Passo M. Croce Carnico e dell’Austria. In riserva già sul Moscardo notiamo con “piacere” che a Mauthen non esiste un distributore di gasolio self service… Per maledetto culo arriverà alle 7.05 la nostra salvatrice sotto forma di donna benzinara.. è andata! Ripartiamo verso Lienz e successivamente verso Kals am GrossGlockner località montana/sportiva ai piedi di una montagna che sembra disegnata! Bellissima… Il tutto rovinato da un “villaggio alpino” in costruzione che deturpa decisamente il contesto bucolico-alpino.. Strano, gli austriaci in questo senso ci sanno fare molto più di noi italiani.
La strada dal paesino sale velocemente verso la Luckner haus che raggiungiamo in circa 7km. Il parcheggio è già mediamente affollato ma scopriremo poi che vanno tutti verso S-E, in un altro itinerario… Cappuccio veloce alla vicina locanda e partenza! La salita della vallata è costante e lascia tempo di guardarsi in giro.. In alto la cima principale vigila costantemente e invita alla salita verso di lei.
La neve è dura, nella notte ha rigelato parecchio. C’è un venticello teso e frescolino… Durante la salita arriva anche qualche fiocco di riporto dalla vicina vallata ma niente di che. Come al solito combatto con la pessima tenuta delle mie pelli e son costretto anche a mettere i rampant in un punto più ripido. La comitiva si è un pò sfilacciata, in testa gli atleti, in coda gli sportivi della domenica come me che preferiscono la discesa alla salita.
Arriviamo al rifugio a forma di botte (Studlhutte 2801m) che il sole comincia a splendere e gli amici han preso il “largo”. Noi continuiamo la nostra ascesa tranquilla che si concluderà dopo circa 3 ore nei pressi del ghiacciaio li vicino, sulla prima parte della cresta a sfasciumi che si trasforma verso l’alto nella Studlgrat. Siamo oltre i 3000m e comincio a sentirli.
Colpo d’occhio splendido sul ghiacciaio, vasto e piatto. In lontananza 2 alpinisti procedono legati fra i crepacci nascosi, paiono formiche. Quassù il cielo è più blu che azzurro, tonalità di luce che lasciano senza parole.
Con il mio amico alpestre scambiamo 4 chicchiere sul mondo del fondovalle, quello del lavoro quotidiano e degli affetti.
Autoscatto e siamo pronti per la discesa che si rivelerà la più bella della stagione, in alto su spolverino posato su fondo duro, poi firn perfetto e solo poco marcetto verso il basso. Il sole ci ha accompagnato lungo tutto l’itinerario, assieme alle risate degli amici buontemponi che a scapito della loro età anagrafica (..60) saprebbero insegnare la simpatia ai “bamboccioni” di oggi che girano per le strade, immusiniti e con la birra sempre in mano.
Squisito il pranzo alla locanda, ovviamente annaffiato da birra a volontà!
Si insomma, una bella chiusura di stagione sci alpinistica- e adesso non ditemi più di andare a sciare!!
Dati tecnici: Difficoltà MSA, dislivello circa 1300m fin dove ci siamo fermati oggi.
Omarut e un pezzo di squadra del soccorso alpino di Tolmezzo