Pal Grande 1809m: della dorsale di confine che si eleva dal passo di monte Croce verso la cima del M. Avostanis è l’ultima elevazione. Costituisce assieme al Pal Piccolo e al Fraikofel lo spartiacque dove più si è combattuto durante la grande Guerra in Carnia. Numerosissime le testimonianze del passato all’occhio del curioso escursionista (anche se meno appariscenti di quelle delle altre cime vicine). Sul Pal Grande infatti, al momento, quel che resta del conflitto mondiale non ha trovato ancora una valorizzazione come museo all’aperto. La tondeggiante cima è raggiungibile dall’Italia attraverso i sentieri 401 e 402 lasciandoli all’altezza della Casera Pal Grande di Sopra e vagando verso la verdeggiante cima servita solo da tracce di passaggio,
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24.08.2013
“La saetta cade sulla sorgente del fiume patrio, mesto il rientro del viandante sol sorretto dal fuggente agio offerto dall’alcolica bevanda. .” Ma questo oramai è passato, il futuro vedremo che ci riserva.
Oggi dirigiamo in Austria, a recuperare i rifornimenti nascosti il giorno prima per i nostri progetti che, se Dio vuole, saranno in breve portati a termine..
Restano i dubbi sul tratto che dalla Plocken hause conduce alla vetta dell’Avostanis, percui siamo decisi ad esporarlo oggi, approfittando di questa pausa forzata. La meta odierna quindi è il Pal Grande attraverso il vallone privato del Grune See.
La salita in realtà è piuttosto monotona, complice una giornata bigia con nebbie e nuvole basse che riescono a ingrigire anche un pò del nostro umore, già piuttosto “stinto” dalle avventure di ieri sera. La strada forestale sale costante le pendici del Pal Piccolo, tagliandole completamente in leggera salita. Un’ascesa che va via regolare, fra boschi di vecchi faggi e abeti che in alto stanno subendo un taglio mirato. Qua ci sanno fare, la vecchia pianta abbattuta lascia subito posto a una nuova, piantata al posto della precedente. Si chiama ecosostenibilità, a 100m dal confine con l’Italia han capito parecchio, quello che non han capito i nostri..
Fattostà che per cercare la giusta via la strada va stringendosi e ci avviamo verso Passo Cavallo, fra il Pal Piccolo e il Fraikofel, questo sentiero lo conosco bene, ma non è quello che vogliamo per oggi.. Quindi ritorno sui propri passi e nei pressi dell’ennesimo ricordo dei caduti prendiamo un sentiero che con alcuni saliscendi ci porta alla strada sterrata che in realtà cercavamo.
L’andare si fa lesto, sopra il velo di nuvole si intravede un blu che è sempre più vicino.. Gallerie di guerra, vecchi depositi dove i muri a secco mostrano la loro dignità da 100 anni, fregandosende delle moderne opere in cemento figlie di calcoli antisismici ..
E poi il passaggio in un altro Mondo, in brevissimo, giusto dopo aver schivato un paio di placide mucche che quassù se la godono. Capita che ti distrai un attimo a mangiare 2 mirtilli e ti trovi in un paradiso fatto di luci, boschetti e radure che sembrano disegnati, non si fa più nemmeno fatica perchè procediamo su terreno quasi pianeggiante.
Che estasi, da piantarci la tenda e fermarsi qua. A capire cosa conta veramente nella vita, interrogativi che mi accompagneranno durante tutta la discesa..




Chi me lo fa fare di passare la vita davanti un PC, consumando quell’esistenza che è una sola, a rovinarmi gli occhi e l’umore? MI chiedo se i boscaioli che lavorano qua sotto hanno idea di cosa sia lo stress da burocrazia italiana, se vivono sereni nel loro fare silvestre. Cerco un’ombra di malcontento anche nel volto tracagnotto del pastore che poco oltre incrociamo, austriaco, sta radunando le sue vacche chiamandole a toni bassi, non serve neppure urlare in questo paradiso. E le mucche dietro come cagnolini.
Siamo proprio finiti in un’oasi per lo spirito, chi l’avrebbe mai pensato, sul Pal Grande?! Sta cima è disdegnata da quasi tutti, vanno tutti sul Pal Piccolo o sul Fraikofel, meglio per noi! Stesi sull’erba della cima ci guardiamo attorno, siamo sopra la nebbia, i larici con l’umidità della notte hanno riflessi spettacolari che rassomigliano alla galaverna, la temperatura è mite e gradevole, la compagnia piacevole.
Penso a tutti quelli che quassù spesero la vita anche per me e per quei pagliacci che “mi rappresentano” a Roma.. Insomma, lo dovrebbero fare, o almeno dovrebbero provarci.. E poi penso agli alpini quassù e ai loro sacrifici fatti anche per sta gente.
Che riposino in pace.
Rientriamo seguendo fedelmente la strada sterrata, da questa un pò più lunga ma molto scorrevole. Giù nella valle, accanto al lago verde le ultime visuali sul Cellon che si erge dal mare di nubi, proprio una cura per lo spirito!

Omarut, Sbriz e Pelle
Info Utili: Il modo più semplice per giungere alla vetta del Pal Grande è quello di seguire la strada forestale che dalla Plocken hause (oltre il passo di M. Croce in territorio austriaco) risale tutta la vallata (tenendo la sinistra)e giunge sulle radure poco sotto la dorsale della montagna. Sulle pendici meridionali passa il sentiero CAI 402 che porta alla vicinissima Casera Pal Grande di sopra, rifugio incustodito che merita un pernottamento. Vari gli anelli escursionistici, sicuramente merita il rientro per le Casere Pal grande (di sopra e di sotto) e la breve risalita al Passo Cavallo sotto al Fraikofel. Da qui per sentiero diretto verso l’Austriua alla vicinissima strada forestale (variante più ripida della prima strada che comunque si ricongiunge verso il fondovalle). In salita sarà circa 1.30h dal parcheggio alla cima.