Cascata “Del Checo” – Iceclimbing in Val di Preone
04.02.2012
Se ripenso ai tempi passati, a quando conobbi questo posto dal punto di vista dell’arrampicata su ghiaccio, un sorriso malinconico spunta sul mio viso, probabilmente perchè lego questi luoghi alla memoria di un mio amico che non c’è più e di cui la “cascata” porta il nome. Il mio amico Francesco Plazzotta caduto sul M. Bottai il 3 di novembre di qualche anno fa.. Gli anni passano ma non cancellano in me il triste ricordo di quella funesta mattinata in cui il Cac mi diede al telefono la tragica notizia. Rammento le lacrime seduto sulla terrazza della casa dei miei genitori.
Su tutti questi ricordi però prende il sopravvento quello che vede il Checo alle prese con il secondo tiro della cascata della Val di Preone.. Non ricordo se la segnalazione della location fu per merito suo o giunta dall’amico Piut fattostà che una fredda mattina provammo questa adrenalinica disciplina, al freddo, in una valle vicina pochi Km dalla civiltà ma che in realtà pare completamente distante da qualsiasi contaminazione della “moderna civiltà”.
Ieri, grazie all’ondata di gelo siberiano (come titolano da una settimana in maniera terroristica i TG) siamo ritornati in Val di Preone sfidando il freddo e i divieti al transito presenti poco oltre il paese di Preone appunto. L’accesso alla cascata avviene se non c’è neve sulla strada in maniera piuttosto rapida: da Preone si segue la strada diretti alla Val di Preone, dopo qualche km di asfalto a guadi, prima del ponte che passa il torrente principale della valle, si può parcheggiare l’auto e incaminarsi a piedi lungo la strada asfaltata – E’ presente inoltre un secondo divieto di transito…
Verso la cascata
Girato l’angolo della montagna la cascata è già visibile e si raggiunge in 5 minuti. E’ composta da 2 settori, quello sopra la strada (più facile) e quello sotto che prende il via direttamente dal torrente con scenografica ambientazione.
Con gli amici di sempre mi diletto in questa disciplina che mivede del tutto neofita, affronto la parte alta utilizzando finalmente dei chiodi all’altezza delle aspettative assieme a quello che rinvenni un paio di anni fa sul sentiero dell’orrido dell’acquatona a Sappada. Io e Piut saliamo sulla dx mentre Pelle e Psycho attaccano più a sx.. C’è da dire che una settimana di fresso in più non guasterebbe ma il ghiaccio non è male e la parte alta da cui percola un pò di acqua in più del previsto non arreca troppo fastidio.
Facendo onore al mio essere che mi vuole “esploratore” delle lande carniche più inaccesse, convinco Piut a proseguire verso la sorgente del Rio ghiacciato alla ricerca di altri eventuali salti di ghiaccio scalabili. La speranza si infrange però, dopo alcuni salterelli di modesta entità , contro i raggi del sole che in alto fanno scomparire nel bosco il corso ghiacciato del ruscello.
Val di Preone, Never stop the exploring
Decidiamo quindi per il rientro alla base, effettuato con corda doppia da 30m.
Ci dediachiamo quindi alla salita del primo tiro, più impegnativo con uscita di forza su muretto verticale dopo una roccambolesca calata in doppia sulla corda ghiacciata di Piut.. Roccambolesca perchè la sua corda, di diametro nominale 11 ma in realtà 12, ghiacciata è diventata da 13mm e scendere si è rilevato quasi impossibile. In qualche maniera comunque ce l’abbiamo fatta e ci siamo goduti il primo tiro della cascata del Checo.
Una parte del primo tiro
Riassumendo quindi:
I° tiro – 20m di 3°+;
II° tiro – 30m di 3°.
Soste possibili sulla vegetazione presente
Non pagji del freddo preso, decidiamo di spostarci a Enemonzo sotto al M. Lovinzola dove nelle stagioni particolarmente rigide si forma la cascata del “Clap Forat”. Si arriva a quest’ultima per strada bianca dalla località al Privilegio (campo di Volo) e da poco è stata realizzata una spianatura tipo autostrada della stessa; in pratica si parcheggia a 100m dalla cascata. Raggiungere la base della colata di ghiaccio, posta in un ambiente molto affascinante, comporta l’assumersi il rischio di fare un bel bagno in un pozzo d’acqua gelida…
L'accesso alla cascata
La cascata è alta circa 25m e potrebbe essere salita in più punti se fosse più ghiacciata; oggi solo la parte frontale è fattibile. Lascio alla base Piut e Psycho e cerco di andare a mettere una doppia dall’alto per la sicurezza degli astanti ma non c’è verso di raggiungere il punto desiderato: da poco dev’essere franato il sentiero di accesso alla forra superiore e il rischio di finire in testa a quei 2 è piuttosto alto (dopo un volo di oltre 30m)… Rinunciamo quindi alla salita di questa bella formazione lasciando spazio a chi, non come noi, si fida a calarsi su di una sosta realizzata con ancoraggio “Abalakof”…
Il nostro taglio di nero cmq ce lo beviamo lo stesso!