F.lla Lavinal dell’Orso 2138m: forcella che divide in pratica le cime del gruppo del Montasio da quelle dello Jof Fuart (cima della Puartate da una e cime Castrein dall’altra). Il versante S degrada verso malga Grantagar e la strada di servizio per il Rif. Corsi; il versante N si getta nell’alta Spragna, luogo isolato e particolarmente suggestivo che chiude in pratica l’Alta Val Saisera.
Raggiungibile da Sella Nevea scendendo verso il Lago del Predil, sulla sx la prima strada è quella di servizio per la malga Grantagar e il Rif. Corsi (parcheggio nei pressi della strada vicino a vecchie opere militari). In circa 3 ore, seguendo il sent.626 si arriva a questo suggestivo “intaglio”.
Da N è raggiungibile dalla Val Saisera passando per la bassa e l’alta Spragna (con annesso “canyon”), nei pressi del Biv. Mazzeni, quindi per ghiaione diretto all’intaglio del Lavinal.
Il posto è frequentato soprattutto d’inverno come meta scialpinistica, da N infatti la discesa è un buon BSA “di soddisfazione”, il versante S offre una sciata più tranquilla MSA+ con belle visuali sulle cime circostati.

19.02.2012
In quest’anno sabbatico che l’inverno friulano ha voluto prendersi anche il mio entusiasmo per lo scialpinismo sembra essersi preso una pausa. Con tutto ilghiaccio che ancora c’è in giro, probabilmente solo per un paio di giorni, l’uscita verso una qualsiasi cascata mi sembra scontata… Tuttavia, complici i miei amici, oggi carico gli sci in auto per la terza volta in questo inverno senza neve. La meta la decido io, scelta in una di quelle mai percorse e che ad occhio può avere condizioni leggermente migliori degli altri siti.. Ovviamente si va sulle Giulie, verso F.lla Lavinal dell’Orso. Nei giorni scorsi una parca nevicata dovrebbe aver depositato una decina di cm di nuova neve che a N, visto i forti venti, dovrebbe già esser stata spostata altrove.
Così al Rif. Julia troviamo Sbriz e Pelle diretti ai piani del Montasio o foca de la Val che vengono immediatamente deviati verso il mio percorso. Raggiungiamo la strada per la M.ga Grantagar e ci addentriamo per questa in auto grazie alle gomme lamellari. Parcheggiamo sulla strada poco prima di un ponticello e di una grossa colata di ghiaccio vivo. Pronti alla partenza! Saliamo veloci la noiosa strada verso la malga. Pochissima neve nel bosco, fortunatamente sulla sede stradale c’è quello che pare un buon fondo sciabile. Incrociamo 2 caprioli nel solito boschetto di sx vicino alle fortificazioni (ogno volta che passo in questo bosco ne vedo qualche bell’ esemplare). In un tornante appesi a dei rami penzolano 2 strani cilindri colorati di origine o scopo incerto (veleno, campionamento, alimentazione?? Se qualcuno ne sa qualcosa…)

In un’oretta di salita di buona lena sbuchiamo in vista della malga Grantagar e della partenza della funivia di servizio del rif. Corsi verso dx. Una finestra di bel tempo sopra di noi permette al sole di scaldarci a dovere, sembra primavera. Tutt’attorno però le nuovole si fanno via via più minacciose e pesanti. Non ci fermiamo e tiriamo dritti mirando alla forcella, ancora distante. Seguiamo il sentiero estivo che si fa strada fra mughi e grossi sassi calcarei. Poca neve anche qua, speriamo si riesca a scendere!

Guadagnando quota comincia a soffiare un fastidioso vento gelido che ci vede inermi e senza ripari nella parte superiore del percorso, oramai in vista della meta odierna. Una solitaria camminatrice ci passa vicina e scende verso valle ramponata, accompagnata solo dal silenzio delle cime circostanti. Verso l’arrivo il vento si fa troppo forte, decidiamo di fermarci, ormai manca pochissimo e un provvidenziale sasso ci offre un parziale riparo durante le operazioni per la preparazione alla discesa (tempo di salita circa 2.30h).
Velocissimi divalliamo per il costone inferiore di neve ventata e andiamo ad infilarci in un lungo canale ben marcato che costituisce di fatto la parte più interessante dell’intera discesa. Per nostra fortuna le condizioni della neve sono quasi ottime seppur variabili. Belle curve! La parte bassa ci vede già attenti a preservare l’intergità degli sci, ma non è troppo difficile riuscirci. Nei prati della malga riprendiamo la strada di servizio che in discesa è pefettamente percorribile. In breve all’auto e quindi soddisfatti alla birra della malga Cregnedul di Sotto, memore del grande Piussi!
E per fortuna che sono solo 1000m di dislivello oggi altrimenti era dura portarla fuori!
Omarut, Ale, Pelle e Sbriz