Falesie della Val Romana – Tarvisio 1000m circa: Da pochi anni gli uomini della Julia hanno attrezzato nella zona del tarvisiano delle interessanti palestre di arrampicata sportiva. Tra queste, 2 sono quelle preparate della Val Romana, appartata valle poco frequantata che scende da montagne quali il Picco di Mezzodì e altre di minore importanza. Le falesie sono realizzate nella parte mediana della vallata e si raggiungono in circa 30 minuti di cammino dal parcheggio. Evidenti le indicazioni, tutto ottimamente segnalato allo scopo. La frequentazione dei siti, inizialmente scarsa, sta aumentando in maniera importante per la bellezza della roccia e l’ ampia scelta di percorsi. Non c’è acqua nei dintorni, nella stagione estiva si potrebbe “restare a secco”, infatti il sole quando batte, dato l’orientamento a S-O, batte!
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01.05.2012
Il colpo di coda dell’inverno, che ha portato la neve in aprile quando per tutto l’inverno ha latitato, ha lasciato in alto ancora tanta neve, di vie in montagna ancora non se ne parla.. Convinco Fabio ad andare a vedere questa falesia che ancora non ho frequentato, sono curioso, la falesia bassa mi aveva lasciato con ottime impressioni nell’autunno precedente.
A Tarvisio quindi seguiamo per Fusine e poco prima di una galleria, sulla dx, percorriamo la strada per il paesino di Rutte Piccolo; proseguendo oltre, guadagnando quota nel bosco, in un paio di km si arriva ad uno spiazzo con evidente tabella esplicatica realizzata dagli alpini. Lasciamo l’auto e ci avviamo a piedi verso la Val Romana.
Segue la “salita” della Val Romana, pianeggiante ed ampia quanto basta per lasciar correre lo sguardo alle cime che in alto la chiudono.. Nel primo tratto siamo accompagnati dalle chiassose acque del limpido torrente, poi lo stesso sparisce, inghiottito dalle ghiaie. Attraversiamo il largo greto in secca mirando all’altra parte della vallata; qua un cartello indica la salita, verso sx, per il settore basso.. Oggi miriamo al settore alto percui proseguiamo lungo il greto pianeggiante.
In corrispondenza di un rio in secca, con il solito cartello, prendiamo sulla sx verso la falesia desiderata. 5 minuti di salita e siamo alla base delle prime vie che si incontrano.

Oramai golosi di arrampicare ci prepariamo velocemente e assaggiamo la roccia di questo settore… Le vie di sx sono le più facili ed hanno sviluppi anche di 3 lunghezze. La roccia è il tipico calcare compatto e bianco che si rinviene sotto alle cascate, parrebbe polveroso ma non lo è.. Ci spostiamo a dx dove si guadagna in gradi e aderenza..
L’inziale solitudine svanisce accompagnata dall’arrivo di una ventina di persone tra cui spicca la “solita” immancabile gallina di turno: urla, discorsi stupidi e senza senso, irrispettosa del silenzio che il posto richiederebbe e senza la minima educazione.. Cominciamo a spostarci a dx più per allontanarci dalla folla che per provare altre vie che comunque sono una meglio dell’altra per chi ama la placca come me.
Una bellissima “Virgin radio” di 5c+ mi impegna e regala passaggi di delicato equilibrio, molto consigliabile.. Tentiamo poi un 6b+ con singolo di strapiombo che costringe all’azzeramento, proprio non lo capisco “Martino ha 100 penne”.. Altro bel 5c più a destra “nicole” e abbiamo terminato a larghe linee il settore.
Con 30 secondi di traverso verso dx si raggiunge il settore “Btg. Gemona” su cui sono state tracciate altrettante belle vie con impegno crescente verso dx, dove spicca un 7a corto e strapiombante.. La mia attenzione è irrimediabilmente attratta da un 6b di placca panzuta (“Blanc e bross”), che ad occhio non offre nella parte alta la minima escrescenza per salire.. Proviamolo! Nonostante il pessimismo di Sbriz alla fine me la cavo meglio del previsto dopo una lunga lotta con le crosticine abrasive di questa via.. Un solo resting mi lascia soddisfatto, sono ad inizio stagione, posso migliorare..
E’ arrivata altra gente, il sole batte, decidiamo per il rientro allietati, durante la preparazione degli zaini, dai tentativi di suicidio che un panzuto tedesco mette in atto su di un facile 5a li vicino…. Cambiare sport no eh?!?!
Rientriamo lungo il sentiero di collegamento tra le due falesie nel bosco, tralasciando il greto del torrente praticato all’andata.. Soluzione molto più consigliabile!
Ricapitolando la falesia offre 28 vie, di cui 7 a più lunghezze, di bella roccia sempre ottimamente attrezzata con resinati. Chi ama i gradi alti non ci vada, al max c’è un 7a, tante le vie intorno al 5° e al 6°, perlopiù in placca! Consigliati i periodi primaverile ed autunnale.
Omarut e Sbriz
AGGIORNAMENTO NOVEMBRE 2014
E’ stata realizzata una “autostrada sterrata” che taglia in due i boschi sottostanti le falesie della Val Romana. Per raggiungere la base delle pareti, dopo i primi 15 minuti quando si attraversa l’alveo del torrente conviene prendere in leggera salita la strada ben visibile che sale nel bosco. Giunti sotto alle falesie le stesse sono evidenti.
L’inverno 2013/14 con la tanta neve ha provocato diverse slavine anche nel sito della falesia alta smuovendo vegetazione e facendo cadere a valle, lungo il canale dove corrono le vie, parecchi sassi anche di grandi dimensioni. Consiglio vivamente di non sostare troppo sotto alle linee di sinistra della falesia alta (le attrezzature comunque non risultano lesionate dagli eventi).
Su quella parete già nel 2006 con E. Cipriani avevamo iniziato una via che avrebbe dovuto risalire l’intero colatoio, tornati l’anno dopo ce la siamo ritrovata attrezzata a palestra nelle prime lunghezze senza traccia dei nostri fix..e vabbè….
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Però almeno gli alpini ci proteggono se le nazioni avverse ci attaccano
(magra consolazione, meglio se gli spit restano dove sono…)
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Il 7a bulderoso gradato dalla guida plezanje 6c+, ha perso un valido appoggio per il piede destro. Si è staccato un grosso pezzo di roccia durante la salita.
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Buono a sapersi!
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