12.05.2012
I primi caldi di stagione finalmente stanno cancellando le tracce dell’ultima copiosa nevicata primaverile. E’ proprio ora di cominciare la stagione della roccia in montagna e con i miei amici cerchiamo una salita poco impegnativa, corta, magari attrezzata, insomma una salita per “riprendere la mano” dopo la pausa invernale e le uscite in falesia. Da qualche tempo, non so come, ho sentito parlare della presenza di una via realizzata sulla destra del sentiero Spinotti, verso il passo di Volaia nel gruppo del Coglians. il nome è pittoresco : Tutto per la casa…
Cercando maggiori informazioni sul web trovo una foto del tracciato della via e una breve descrizione: 5 tiri, difficoltà sul 4°+, attrezzata a spit.. Propongo l’itinerario ai miei amici che condividono la scelta e ci mettiamo d’accordo per l’uscita. Garanzia di trovare un bel tracciato è il nome dell’apritore, Paolo Pezzolato che assieme a Sara Gojak ultimamente sta realizzando dei meritevoli tracciati di più lunghezze nella zona del lago; le scorse stagioni mi hanno visto salire numerosi di questi percorsi che, anche se gradati in maniera “generosa” ho trovato comunque sempre meritevoli per la bellezza della roccia e l’attrezzatura esemplare.
Ore 8.40 lasciamo l’auto al Rif. Tolazzi e ci incamminiamo subito alla volta del Rif. Lambertenghi seguendo il sentiero CAI 144 e la “scorciatoia” del Rio Landri che dal sentiero principale si stacca sulla destra. La giornata promette bene nonostante funeste previsioni meteo. In un’oretta raggiungiamo la verticale dell’appoggiata parete dove corre il sentiero Spinotti e per nevai arriviamo alla famosa scaletta incassata nel canale.


Dopo un faticoso ghiaione arriviamo sotto alla “saetta”, guglia calcarea di interesse arrampicatorio, miriamo alla vicina scaletta che raggiungiamo dopo un altro nevaio.
Saliamo rapidi le prime attrezzature e, dove i cordini del sentiero si spostano verso sx in corrispondenza di una freccia blu, lasciamo lo Spinotti seguendo verso dx un’esile cengetta erbosa che ci porta all’attacco in corrispondenza di uno spit rosso.

Le operazioni sono sempre le stesse: divisione materiale, vestizione, gestione delle corde… In breve il Pelle è pronto e parte per quello che sarà il primo tiro. La roccia sembra bella, si vedono 2 placchette posizionate piuttosto allegramente ma il da farsi si vedrà strada facendo… L’amico sale e dopo la seconda piastrina comincia a farsi largo l’indecisione del tracciato.. La roccia bella sarebbe da una parte eppure il tracciato sulla carta va a dx.. Insomma l’amico con un traverso dubbioso verso destra finisce nei pressi di un cordone sbiadito inserito in una clessidra. Essendo già lungo e non capendo il seguito mi faccio recuperare per decidere il da farsi in sosta. Parto io da primo, di placchette nemmeno l’ombra, seguo quella che mi sembra la linea più logica per una decina di metri accorgendomi poi che decisamente a dx di vede la sosta originaria.. E non mi spiego perchè sia stata scelta quella via di salita, in un diedretto marcetto poco consigliabile.. Comunque con un buon kevlar posizionato su di uno spuntone raggiungo in traverso la sosta e recupero il Pelle che comincia ad essere dubbioso su vari punti. Da qui con la mia vista da falco vedo in alto a dx 2 piastrine in una placca in mezzo al marciume generale e più su la sosta del secondo tiro originario.

Il mio compagno sale e, non trovando alcun punto di rinvio, piazza un buon chiodo per evitare lo sbandieramento mio che salirò da secondo, altro chiodo a destra e maledicento l’apritore per la scelta del percorso arriva alla sosta contrariato.. Salendo ho tempo di pensare a dove cacchio abbia scelto di passare.. Tutto è mobile e mettere le mani e i piedi a terra è un rebus per non muovere nulla. Constatiamo che le parti che non sono marce si contano sulle dita di una mano. Alla sosta dopo, leggendo la relazione e senza veder piastrine, pensiamo che sia il caso di salire verso destra un diedro appoggiato e trovo più in alto 2 piastrine che confermano la scelta, nel frattempo uso delle protezioni mobili per proteggermi. Alla fine del diedro, forse il tratto migliore della via, trovo la sosta con spit e chiodo e dico al Pelle di salire.. Oltre si intravede solo un campo di patate: erba ovunque e sassi in precario equilibrio in ogni dove.
Il Pelle che riparte mi grida dall’alto dopo un pò di togliere la sicura e sale senza protezioni.. La corda scorre veloce segno che il tiro è facile. Quando seguo io la cosa è da ridere, in pratica passaggi che forse raggiungono il secondo grado… Sostiamo su di uno spuntone, decidiamo che ne abbiamo abbastanza, mettiamo le scarpe da trekking e finiamo la salita camminando per raggiungere la displuviale dello spallone e riprendere il sentiero Spinotti per il rientro. Abbiamo tempo per dare un occhio alle placche del versante S, quelle si di roccia ottima!

Comincia a piovigginare come previsto, c’è ancora qualche macchia di neve ma stiamo poco a riguadagnare i nevai basali e il sentiero di rientro. Lungo la discesa facciamo conoscenza con un simpatico abitante del posto..
NOTE FINALI: credo che l’intenzione degli apritori sia stata quella di proporre un tracciato attrezzato di bassa difficoltà per persone alle prime armi.. A mio parere sconsiglio vivamente la ripetizione per i seguenti motivi:
– la roccia è quasi sempre marcia e pericolosa per la caduta di pietre;
-le difficoltà arrampicatorie di 4° si restringono si e no a 100m di via;
-le attrezzature, quando ci sono, sono distanti e non individuabili.. Necessari dadi, frend e cordini per integrare le mancanze…
Molto meglio i tracciati facili della vicina torre Carla Maria, quelli si meritevoli di una visita nonostante la bassa difficoltà!
Comunque anche questa è montagna, la giornata non è stata buttata!
Omarut e Pelle

…………..complimenti per la ripetizione di cotanta difficilissima via…………………
per arrivare ai vostri livelli devo passare serate intensissime in sala boulder e votarmi a qualche santo compiacente
mandi mandi
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..Visto che fai tanto il figo potrei “aprire” il post anche agli amici e relative loro realizzazioni, per confrontare… Attendo le tue! 😛
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