Invernale alla N dello Zermula 1 – Aspiranti salitori 0

Per le note del M. Zermula vedi la sezione “alpinismo – ferrata amici della montagna alla N dello Zermula”.

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12.01.2013

L’occasione, si sa, rende l’uomo ladro.

Effetttivamente un pò ladro mi sento mentre scendo dalla mia auto agguerrita, perfino dotata di catene, esattamente davanti al Cason di Lanza. La cosa ha dell’incredibile, in gennaio arrivare quassù con la macchina senza farsi almeno 5/6 km a piedi non è cosa da poco, merito dei lavori aperti per il prossimo giro d’Italia che transiterà da queste parti. Siamo diretti ad uno dei tanti pensieri fissi che girano nella mente mia e del mio socio, oramai la pulce è nell’orecchio di entrambi da anni ma qui servono le condizioni, quelle giuste, per far sì che la giornata non diventi solo una “gita sociale”.

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La meta è la N dello Zermula, più precisamente salirne il tracciato della ferrata estiva, o pressapoco.

Le condizioni dovrebbero esser buone, non tanta neve e comunque ben assestata.

L’avvicinamento è faticoso, parecchio. Appena oltre la radura del Cason di Lanza, nel rado dei larici e degli abeti, il passo si fa incerto, pesante ed ostacolato da una coltre di una quarantina di centimetri che copre buchi, ramaglie nascoste e sassi. Il risultato è un’andatura ben più lenta dello sperato.  Stentiamo anche a ritrovare la retta via, all’inizio.. Poi più in alto troviamo i bolli gialli e rossi e solo la fatica ci divide dagli spazi aperti sotto alle fredde pareti della parte orientale dello Zermula. Fortunatamente in campo aperto l’azione eolica ha creato dei grossi lastroni portanti su cui camminare più spediti.

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Siamo dentro un frezeer mentre dall’altra parte delle spianate, al sole, le basse cime scarseggiano di neve.

Qua si ghiaccia, saranno 10-12 sottozero.

Verso il canale
Verso il canale

Sul ghiaione, verso l’attacco, si sale bene, la neve è dura ed entra solo la punta dello scarpone, dopo un’energica spinta. Nei pressi della targhetta di inizio tracciato, che ovviamente è solo immaginabile in quanto sepolta dalla neve, ricavo un buco per abbigliarmi ad affrontare quello che in alto mi aspetta. Ramponi, imbrago, cordini, picche, nut… Lo zaino magicamente si svuota e si alleggerisce.

Un poco entusiasta Piut viene spronato a proseguire assieme a noi 2, almeno finchè il canale che saliremo non offrirà pendenze preoccupanti.

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Propongo di salire per la ferrata, che vede il primo tratto scoperto, ma gli amici simpatizzano per il largo canale di sx.. E così, in fila, picche alla mano saliamo lateralmente alla ferrata su pendenze che inizialmente sono sui 35° e vanno aumentando. Aumentano a tal punto da farmi proporre agli altri di usare la corda che penzola dallo zaino di Pelle, e a me di portarla in giro a prendere aria per niente, anche se buona, proprio non mi va. In una provvidenziale trincea creatasi dallo scorrere della neve sulle pareti ci infiliamo io e Fede, in fretta preparo un corpo morto e assicuro il Pelle che a suo agio sul freddo elemento procede veloce mirando ad un tratto di cordino scoperto una trentina di m più in su.

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Da lì poche le prospettive per un proseguimento. Lo raggiungo assicurato dall’alto con anello di disassamento e mi assicuro al cavo d’acciaio anch’io. Oltre ben poco è immaginabile, cerco nella mamoria resti del mio tragitto di qualche mese fa ma l’inverno cambia prospettive  e vedute.

Concordiamo che il tracciato traversa a sx per una cengia che oggi non c’è, solo uno scivolo di neve su placche grigie dove i ramponi si sentono parecchio impacciati ad offrire un sicuro supporto.

Le valutazioni alpestri portano via tempo e Piut intanto sta rischiando il congelamento alle dita nel suo nido d’aquila più sotto.

Decidiamo che è il caso di rientrare sui notri passi, arrischiarsi oltre non ne vale la pena. Come nostra usanza le nostre invernali arrivano dopo un lungo corteggiamento e questa parete N mi sa che non sarà da meno!

Una discesa cauta a retromarcia ci deposita sui ghiaioni da dove diamo un ultimo sguardo al punto di arrivo odierno.. Eravamo circa a metà tracciato. Ci appuntiamo che la prossima volta converrà salire per il canale di sx, dove correva la vecchia ferrata, ed intercettare i cavi più in su, ad un centinaio di metri dalla cresta d’uscita.

Prenotata! La prossima salita 2 corpi morti nell’imbrago e ti freghiamo 🙂

Omarut, Pelle e Piut

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