Entusiasmo retrò in Sella Chianzutan

La Sella Chianzutan e i relativi impianti del M. Piombada hanno rappresentato “LA” stazione sciistica d’eccellenza, prima dello Zoncolan. Erano le piste dei Tolmezzini e fino ai primi anni 90 era una stazione sciistica alla moda, roba da parcheggio pieno e mondanità. Alla fine anche se c’erano solo 3 skilift ci si divertiva alla grande, vi era la baita dei maestri di sci, il container del nolleggio attrezzatura, la parte alta del Piombada con il suo muro e lo skilift talmente ripido nella parte finale che venivi letteralmente sollevato da terra.

Poi man mano, col passare degli anni e degli inverni, la stazione è andata in declino, vuoi per la scarsità delle precipitazioni vuoi per le richieste sempre più esigenti di un pubblico di sciatori che mal si adattavano a queste 2 piste.. La società Piombada, per la quale ho lavorato nel 2000, ed il comune hanno pure provato a metterci una pezza rinnovando i vecchi impianti ma il declino è stato inarrestabile e tale da portare alla chiusura del polo sciistico con grande tristezza per quelli come me che avendone passate di giornate sulla neve lì sono individuabili perchè curviamo meglio verso sx (la pista principale era storta!).

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Baita nei pressi della pista

La località rivive per un attimo durante le nevicate invernali con gli sci alpinisti, che se ne fanno un baffo dello skilift tristemente fermo e risalgono la pista con le pelli di foca. E’ mia usanza, e di qualche amico, salire nottetempo alla luce delle frontali subito dopo una nevicata, nel silenzio del bosco, ripensando ai bei momenti passati su queste nevi.

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La casetta dello skilift in alto

Anche ieri sera, dopo una nevicata che ha imbiancato Tolmezzo, forte è stato il “richiamo” della vecchia Sella Chianzutan.  Come ai tempi d’oro è bastato percorrere la provinciale verso la Valle d’Arzino per vedere lo spessore della neve salire in maniera consistente, al piazzale del Bar ci sono 60cm buoni..

Pieni di entusismo e con le pelli ai piedi abbiamo risalito la pista principale, sempre più lontani da quei lampioni arancioni che di notte danno un non so che di lugubre.. Poi in alto la scoperta che durante l’estate le ramaglie si son fatte più fitte e forti, adesso cominciano ad infastidire un pò. Di colpo ci troviamo sotto al sassone a lato della pista, mi son sempre chiesto come abbia fatto un sasso così grosso ad arrivare lì e come sempre ho cercato invano sotto di esso la presenza di qualche animale al riparo della sua grigia mole – niente.

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Sotto il ponticello all’arrivo dello skilift

Durante la giornata altri  estimatori dell alocalità devono essere passati, le tracce sono ancora presenti nonostante la neve caduta;  e di neve ce n’è davvero tanta, in 200m di dislivello cresce di 60cm. In alto la pista termina e ci ripariamo sotto ai resti del ponticello all’arrivo dello skilift, ferri sempre più arrugginiti e storti, stufi di sostenere un peso inutile per quei 4 gatti che ancora si vedono lassù.

Non manco di visitare la casetta di legno all’arrivo dello skilift, c’ho passato mesi lieti lì dentro, tra sbalzi di temperatura mostruosi dovuti all’accensione della stufa a gas e trippe nel termos.. Giornate tranquille e serene passate in mezzo ai faggi e alla neve, e raramente a qualche avventore delle piste. Che bei tempi, altro che fabbriche, altro che PC e studio tecnico. Ci starei volentieri adesso, 10 anni dopo, a palar neve tutto il giorno o battere con gli sci il tracciato sotto allo skilift perchè il gatto non ce la faceva.

Con un pò di tristezza ci prepariamo per la discesa, all’inizio sembrerà il Canada. Curve nella polvere, di quella che si alza e ti arriva al volto, di quella che ti fa sentire bene… Poi ce n’è troppa per fare serpentine chiuse e allora giu verso il parcheggio, in mezzo al nulla ma contenti.

Al parcheggio la macchina di Ale non ne vuole sapere di uscire dalla coltre bianca, ci metteremo un pò a rientrare in carreggiata..

E poi mi scio anche un bel pezzo di provinciale, come i matti, ma son talmente contento di vedere neve farinosa che oggi andrei a dormire con gli sci ai piedi.. Però verso quota 800 è più la fatica che faccio a spingermi avanti che il divertimento percui salgo in auto e chi s’è visto s’è visto..

W Sella Chianzutan!

Il video.. http://youtu.be/pFwGO5IOLGE

Omarut e Ale

Un pensiero su “Entusiasmo retrò in Sella Chianzutan

  1. Omar cavolo che ricordi hai risvegliato! Son passati 30 anni da quando ho imparato a sciare proprio su quelle piste..
    Il sassone, ma non solo! Si faceva a gara a mettersi “in libera” dalla 4° cavalletta dello skilift, e poi sempre più su x vedere chi saliva più in alto alla fine della pista 🙂
    Si saliva anche ogni giorno lassù, x passare un’ora all’aria aperta con gli amichetti.
    E anche il fuoripista 😉 un paradiso di divertimenti, altro che playstation!
    Grazie di cuore Omar x questo report

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