Amariana dal ponte di Carnia

08.12.2013

Oggi salgo alla cima dell’Amariana dall’ultima via che ancora non conosco, se non parzialmente, quella che parte dalla strada di Campiolo presso il ponte sul Rio Favarinis, con segnavia CAI 415. La quota di partenza si attesta a 270 m.s.l.m., ne mancano 1635 alla cima, una bella sgambata, uno dei percorsi con il maggior dislivello della zona. La partenza è notturna, dotati di frontale risaliamo dapprima il bel sentiero che si inerpica sulle propaggini orientali dell’Amariana, su verso gli stavoli Amariana. Guadagniamo quota velocemente, merito del zig zag di sto sentiero, sarà che siamo ancora un pò storditi dall’alzataccia e dalla temperatura che si mantiene su livelli “frescotti”. Sopra il primo stavolo, in posizione dominante, vigila una roulotte.. Mi domando come ci sia arrivata quassù, non ci sono strade o piste transitabili nel giro di km… L’unico mezzo è l’elicottero, per una roulotte.. Mah! E’ bello comunque notare che sia in questa località che in quella degli stavoli Vallaconin più su, c’è chi non lesina il proprio sudore per mantere la boscaglia lontana dai pascoli che una volta erano utilizzati per il bestiame. Dal tetto sporge un’antenna parabolica, simbolo di modernità, più avanti un cartello scritto a mano riporta sommarie indicazioni “TS, UD, GO, PN di qua”.. In pratica un pò come i cartelli di zio paperone che recitavano “sciò” o “alla larga”… effettivamente di li a poco un cane viene sguinzagliato per darci il benvenuto. Meglio indirizzarci lungo il traverso che porterà al Ric. Monte Forcella, a quota 1098m. La salita in questo tratto si fa ripida lungo fianchi scoscesi dove testardi tengono duro gli scheletri dei faggi bruciati dall’incendio. Il ricovero è un mirabile esempio di volontariato, c’è tutto quello che serve in caso di necessità ed è in buone condizioni. Una firma al libro interno per testimoniare il nostro passaggio e riprendiamo l’ascesa, stavolta spostandoci sul versante N del Cuel di Spirual. La neve, qualche centimetro duro, copre il sentiero e le foglie a terra. Siamo in uno dei posti più selvaggi della Carnia, come tutto il versante N del M. Amariana. Sotto il vallone che porta a Moggio, non si sente nessun rumore, solo le nostre suole che martellano a volte per scalfire il suolo ed aderire meglio. In alto il traverso piega e raggiunge con ripido tratto la displuviale, siamo in 2 mondi completamente diversi: a N regna il gelido bianco, boschi d’alto fusto giu a perdita d’occhio, a sud prati e la vista che si apre su una lattigginosa pianura. In cresta uno dietro l’altro ci accompagnano dei bonsai di faggio, se ne stanno lì da chissà quanto tempo, in bilico tra 2 mondi completamente differenti seppur vicini, sono tanto rachitici quanto vecchi, vegetare quassù non dev’esser facile.

Albeggia
Albeggia
Stavoli Vallaconin
Stavoli Vallaconin
Il ricovero M. Forcella
Il ricovero M. Forcella
Sbucando sulla displuviale
Sbucando sulla displuviale

La traversata della dorsale di cresta scorre veloce, le pendenze sono moderate e la neve è presente solo a macchie. Guadagnamo terreno verso l’ultimo ricovero del versante N, quello di Plan d’Aiars a quota 1475m, un piccolo edificio che oggi non raggiungeremo in quanto leggermente fuorivia; i cartelli ne indicano la direzione ma noi manteniamo la dislpuviale seguendo i bolli del CAI. Da qua non è passato nessuno, se prima le orme erano evidenti, adesso ce la dobbiamo vedere con una coltre farinosa che va in breve aumentando nello spessore, essendo passati ormai all’ombra e al freddo del versante N del crestone orientale che ben si vede anche da fondovalle. Un cartello indica Monte Amariana, sembra recente. Fughiamo i dubbi che ci guiderebbero sul sentiero di cresta seguendo dei bolli rossi che si intravedono sui tronchi ai bordi del sentiero stesso.. un lungo traverso, neve da battere e macchie di mughi ci fanno faticare un pò più del previsto, ma per fortuna ci sono 6 gambe allenate che si danno periodicamente il cambio davanti. Mi sto proprio gustando questo percorso, forse il più completo per vivere l’Amariana, dai boschi del fondovalle siamo immersi nelle mughete e nel terreno carsico dell’inospitale versante N. L’allegria non manca, la cresta è poco più in su, da lì in breve saremmo alla forcella dove si congiunge il percorso con la normale che sale dalla forca del Cristo. Camminare sulla dorsale è vivere in un’altra atmosfera, oggi le nuvole restano a meridione, l’Amariana ne segna il confine con la solare catena della Alpi Carniche.

Poco prima del bivio per Plan d'aiars
Poco prima del bivio per Plan d’aiars
Altissima purissima ghiacciatissima
Altissima purissima ghiacciatissima
"Ingaggiati"
“Ingaggiati”
Sul crestone orientale
Sul crestone orientale

Picozza alla mano gradiniamo il ripido tratto che ci porta alla frequentata normale, come sempre umanità di ogni tipologia in quest’occasione ad onorare la Madonna, ma non è un problema, oggi sono meno del solito. L’ultima spalla e la cima è raggiunta, con soddisfazione, in circa 5 ore dal parcheggio. Credo sia la prima volta che rispettiamo le tempistiche del CAI, ma con queste condizioni c’è poco da inventarsi.

In alto incontro anche l’Alpinauta, un pò alla volta stiamo stringendo il cerchio..

Siamo sopra un mare di nunvole, la Madonnina guarda la Carnia come sempre, i miei cari che sono a casa al caldo del fuoco.

DSCF5779

Senza commenti..
Senza commenti..
2 avatar..
2 avatar..

Metti solo un pò d’impegno amico alpinista,  lassù qualcuno ti darà un tappeto di nuvole su cui far rimbalzare lo sguardo, un sole alto nel cielo blu a far felice i tuoi occhi e la fortuna di sentirti parte di tutto sto ben di Dio..

Le beghe lasciamole in basso, quelle state, quelle fatte e quelle che sicuramente verrano.

Omarut, Pelle e Sbriz

Info utili: il sentiero CAI 415 rappresenta il modo più lungo per salire alla cima dell’Amariana. Partendo a quota 270 dal ponte sul rio Favarinis raggiunge la cima dell’Amariana a 1905m congiungendosi verso la cima al sent. 414 che sale da Lisagno di Amaro (versante meridionale). Tempistica CAI 5 ore, punti di appoggio agli stavoli Amariana e Vallaconin (privati) al ric. M. forcella e Plan d’Aiars (ricoveri sempre aperti). Assieme all’ex sent. Dalla Marta il più meritevole per salire alla cima, minirsi di volontà e voglia di scarpinare.

4 pensieri su “Amariana dal ponte di Carnia

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...