Forcella degli Angeli ai Cadini di Misurina

03.01.2014

Anno nuovo abitudini vecchie, quelle che mi accompagnano oramai da quasi 20 e mi portano sulle nevi delle mie montagne e di quelle limitrofe. Approfittare del periodo di ferie per “ampliare” le scelte a percorsi più lontani da casa è di fatto un obbligo e se a bordo con me ho 3 amici definibili come “guasconi”, è sicuro che ne uscirà una bella giornata.

Attingere poi alla lista delle realizzazioni “da fare” è facile, ho talmente tante sciate in testa che mi mancano…

Alla forcella degli Angeli penso dall’anno scorso, da quando la vidi passandoci sotto, indirizzato verso la vicina e facile forcella della neve nonchè ingolosito dalle foto di alcuni amici.

Fuori dal bosco, in fondo forcella della neve
Fuori dal bosco, in fondo forcella della neve
Durante la salita del canale
Durante la salita del canale

Oggi stiamo risalendo la ex pista della torre del Diavolo, cima nota per la sua forma in questo angolo di Dolomiti che porta il nome di Cadini di Misurina. Qua lo scialpinismo è a casa, la neve è sempre molto bella partendo già alti dall’auto, ci sono sciate per tutti i gusti e la vista che si apre sulle montagne più famose del Mondo è unica. Le 3 cime di Lavaredo sono proprio lì davanti, ma anche le altre non sono da meno per bellezza ed austerità.

La prima parte di ascesa difatti risale la vecchia pista su pendenze blande, c’è tempo di scambiar 2 chiacchiere e di guardarsi attorno. Non fa nemmeno tanto freddo, -9° manterranno comunque la neve bella farinosa anche per la nostra discesa.

Dove il bosco lascia spazio agli aperti pendii superiori, intuiamo di essere stranamente i primi a voler scendere questo itinerario oggi, dietro di noi solo un paio di persone che risalgono a ritmi più blandi.

Dal fondo del vallone si inizia ad intuire sulla destra la nostra linea di salita, una linea che sembra tirata con una matita tra i ghiaioni basali e la forcella degli Angeli, su in mezzo a delle appuntite torri di dolomia più o meno rossastra e variegata nelle forme. Incredibile ma non è ancora passato nessuno, in uno dei percorsi più famosi delle Dolomiti è veramente un evento.

Max batte traccia con perizia, si sale senza accorgersi che la quota va aumentando, rapiti ed estasiati da quanto ci circonda e ci sormonta.

Il varco che permette di salire alla forcella è il budello di queste montagne, saliamo circondati da pareti più o meno alte sulla destra, più articolate sulla sinistra e il tutto va stringendosi fino alla larghezza di alcuni metri. Da qui alla cima è tutta così.

Salgono dietro di noi le cosiddette “tutine”, 3 agonisti vestiti di tutto punto che sembrano in lizza per il Mezzalama… Tantovale lasciar passare, loro vogliono faticare e il pendio farinoso e ripido verso la cima può esser quello che cercano. Anche perchè a noi va bene risparmiarci la fatica di battercela tutta fino in cima.

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Ultimo tratto
Ultimo tratto
Vista verso S
Vista verso S
In forcella con le 3 cime sullo sfondo
In forcella con le 3 cime sullo sfondo

Passate le tutine però le inversioni diventano talmente fitte che credo mi toccherà andare da un ortopedico al rientro a valle a farmi controllare le anche. La cosa si fa veramente fastidiosa e ridicola, noi “turisti” dell’Alpe, con materiali da touring qualsiasi gli stiamo alle calcagna senza faticare troppo. Arrivo in cima praticamente assieme a loro, dopo aver tolto gli sci per gli ultimi 50m dove sotto i 30cm di farina c’è una lastra di ghiaccio per niente simpatica e la pendenza impedisce la salita con gli sci ai piedi.

Forcella degli Angeli, terrazza striminzita tra le cime dei Cadini, la vista verso meridione assicura uno spettacolo su altri colossi, Sorapiss e Antelao sono lì davanti.

Poi arrivano gli altri, e altri 2 tirolesi saliti dietro di noi al galoppo. Lo spazio non è molto, sembriamo un gruppo di pinguini su di un iceberg. Guai a spingersi un pò troppo verso l’abisso, una cornice dai contorni non troppo definiti potrebbe giocarci un brutto scherzo! E’ ora del rientro e del bello.

Scendiamo a piedi una trentina di metri, tranne Angelo, per la paura di beccar sassi sulle solette.. Ed infatti i suoi 7 summit gridano vendetta di lì a poco. Da qui è una goduria, pendenza perfetta, non troppo impegnativa nè facilona, una via di mezzo di vera soddisfazione fino giù al vallone già conosciuto.

Poi sarà quasi pista per i numerosi passaggi ma il bello era sopra, anche la forcella degli Angeli è fatta.

Il tracciato dal basso
Il tracciato dal basso

Il video… da vedersi fino in fondo… W i matti!

Omarut, Max, Pelle e Angelo

Info Utili: La salita della forcella degli angeli va fatta con condizioni del manto stabile (parte alta soggetta a possibili scaricamenti)

Parcheggio oltre il lago di Misurina (Auronzo-BL) nei pressi della partenza della ex pista Torre del Diavolo. Seguire la pista in salita fino all’uscita nell’ampio vallone  (forcella del nevaio già evidente) di lì a poco, guadagnando quota, il primo canale sulla destra è quello che porta alla forcella, meta dell’itinerario. Difficoltà BSA, tempo di salita 2.30 ore circa, dislivello circa 900m ca.

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