Monte Bottai per il canale N-O – Scialpinismo Tolmezzino di nicchia

Per questa uscita vedi anche https://omarut.wordpress.com/2013/03/05/canale-n-monte-bottai/

16.03.2014

So già dove andrò a parare, stavolta però non sono solo, mi accompagnano 3 amici fidati.

Il canale N-O del Bottai mi sta “chiamando” da un pò, oggi è tempo di rispondere. L’idea di percorrerlo interamente non dovrebbe essere utopia se non si mettono di mezzo le valanghe della parte alta.

Il caldo di questi giorni ha fatto alzare di parecchio il limite della neve, tanto che parcheggiamo prossimi alla strada provinciale dove la primavera ha già attecchito. Sono le 8, gli uccellini svolazzano, fa caldo e noi prendiamo la strada forestale per Avrint con gli sci sulla schiena – spero non duri molto. In effetti dopo una decina di minuti di camminata le ultime lingue di neve permettono la salita con le pelli. Basta poco perchè gli spessori del manto aumentino in maniera consistente e l’aggiramento del versante gioca a nostro favore.

Un paio di grosse slavine invadono la strada e continuano giù verso il basso, hanno fatto piazza pulita. Solo 3 faggi hanno resistito caparbi, seppur quasi sbilanciati verso valle hanno vinto la loro battaglia invernale.

Poco oltre lasciamo la strada e ci inoltriamo nel rado bosco di faggi che ci divide dalla conca di Avrint e dai suoi spazi aperti, Sbriz ha cambiato marcia e prende terreno.

Fuori dal bosco col Pelle si fanno progetti invernali, ci sono creste invitanti, canali incassati e misteriosi, è bello riempire di idee nuove il cassetto dei desideri. Un cassetto mai vuoto, fortunatamente.

Sulla strada per casera Avrint
Sulla strada per casera Avrint
Prima parte del canale
Prima parte del canale

DSCF8383

Da qua il canale si delinea, sulla sinistra, con pendenze crescenti verso la sommità. La vegetazione è stata coperta dalla tanta neve, condizioni migliori dell’anno scorso.

Iniziamo la salita a lunghe diagonali, la neve è ghiacciata ma si lascia scalfire facilmente, i rampant restano nello zaino oggi. Un occhio di riguardo sempre alla parete di destra, di lisce placche e boschi verticali pronti a scaricare a valle qualsiasi grammo ne infici la tenuta..

Le valanche dei giorni scorsi hanno si invaso il canale ma sono sottili, di piccoli grumi non fastidiosi.

Arrivo a metà canale dove mi ero fermato la volta scorsa, vediamo di chiuderla oggi, è la giornata giusta. Passo in testa a tracciare, in alto conviene tenersi nel boschetto di sinistra da dove non c’è più pericolo che sceda qualcosa, siamo quasi sulla sommità della dorsale di sinistra. Il rientro verso destra ad un certo punto è dovuto, e continuare con gli sci non è più conveniente. Indosso i ramponi più per scaricarmi un pò di peso dallo zaino che per vera necessità… Con una certa prepotenza si riuscirebbe a gradinare anche senza ma almeno gli faccio prendere aria e fare il loro mestiere. Saranno 100m, ma sono sempre i più faticosi. Su diritti mirando al cielo, oramai tranquilli e fuori dalle scariche anche della parete di destra, vediamo le cornici finali baciate dal sole nonchè la presenza delle solite “bocche di balena”, sinistre fenditure dove il manto verticale scorre sui sottostanti prati. Propendo per l’uscita verso sinista arrampicandoci sulle rocce, quelle son salde di sicuro mentre delle altre cornici non v’è certezza. Lascio il gruppetto per un attimo, vado avanti curioso di guardare oltre e capire dove siamo sbucati.

Verso la cima
Verso la cima
io tu e il Piombada
io tu e il Piombada
Spettacolo
Spettacolo
Il Pelle arriva in cresta
Il Pelle arriva in cresta
Il canale del Bottai dal colle dei Larici
Il canale del Bottai dal colle dei Larici

La visione della dorsale al sole è prepotente, i miei amici sono a meno di 20m eppure mi pare di esser solo quassù. Un panorama eccezionale, dalla foschia della giornata escono la cima dell’Amariana e del Piciat, verso destra il Piombada assume dignità di montagne ben più alte.. A completare questo momento di gioia interiore arrivano a salutarmi in sequenza 10 grossi grifoni che volteggiano vicinissimi sfruttando le termiche del versante S.

Forse volteggiano perchè han visto in Sbriz 4 ossa per il loro prossimo pasto…

Estasiato, momenti unici da incamerare nel cuore, nel cervello. Un pensiero al Checo che di sicuro ci guarda da lassù e 2 scatti per immortalare i miei amici in pose alpinistiche.

Adesso mi aspetta la discesa, non mi preoccupa, anzi!

Jeppe scende a piedi, oggi per lui non è giornata. Scio per ultimo, mi diverto.

Vari tratti, i più ripidi, hanno neve molto dura e io li vado a cercare per fare esperienza. La pendenza è costante sui 35°, solo qualche tratto andrà oltre, proprio quello che ci vuole. 400m di filata giù fino alle radure pianeggianti. Poi il bosco, godurioso, da prendere a serpentine veloci schivandone i faggi  che lo compongono.. La strada è pappa e la gente che sale ad Avrint ci guarda stranita – “ma da dove arrivano sti qua”? … come da dove?? Da un’avventura a portata di mano!

Omarut, Pelle, Sbriz e Jeppe

Info utili: parcheggio sulla provinciale per Sella Chianzutan salendo da Verzegnis dopo una curva stretta (stavoli sulla sinistra sotto la strada e partenza della forestale per Avrint). Seguire la forestale fino a quota 1000ca e , oltrepassato il rio, prendere a dx per bosco dai faggio mirando alle pareti N del Piombada. Sui prati sopra il canale è evindente sulla sx, va risalito per 400m di dislivello fino a sbucare sulla displuviale del Bottai.

Dislivello 700m , diff. BSA il canale MS il resto, tempi di salita attorno alle 2.00 h, utili i ramponi se ghiacciato.

Il video:

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