Caro amico ti scrivo…

Caro amico ti scrivo, così mi sollevo un pò l’animo. Non potrai dire che io non te l’avevo detto o quantomeno che non avessi dubitato di quello che stai facendo per l’alpe ultimamente. Sia chiaro: non sto gufando sulla tua integrità fisica ma ho seri dubbi invece, piuttosto fondati, di quella che è la tua integrità mentale che spero non ti porti mai a finire in un letto di ospedale per non dire peggio.. Dal mio piccolo essere scialpinista, credo di poter oramai valutare i “fenomeni”, e scusami, ma stai entrando di prepotenza nella categoria. Attento, non è una cosa positiva nel mio modo di pensare. Ho iniziato nel ’98, quando salire con le pelli non era la moda. Indossavo un paio di Tecnica neri con snodo posteriore per neofiti dello sci da discesa, salivo sui miei Maxel quota 8000, equipaggiati con i Tyrolia 140 e le mie avventure erano limitate a grosse faticate e magre soddisfazioni su neve fresca. Poi ci sono stati i Nordica gialli, i laser della scarpa per approdare ai 4 ganci dello spirit e, infine al maestrale. Ho avuto la fortuna di scivolare su tavole di ogni tipo. In questa evoluzione mi son posto sempre con grossa umiltà davanti ai miei limiti e al mondo imbiancato della montagna d’inverno. Sarò alla vecchia, sarò troppo cauto eppure son qua integro, non ho mai avuto nessun incidente e questo è quello che conta. Sai, leggere delle tue avventure all’inizio mi ha meravigliato. Cazzo! 2 anni che pratichi lo scialpinismo e mi snoccioli tutti gli OSA dell’alto Friuli! Complimentoni… Io scio da 16 anni e ancora mi cago sotto su tanti BS. Ma poi, pensandoci bene, il mio sentimento di ammirazione per te sta deviando su lande fosche. Mi girano in testa cupi presagi. Stai alzando l’asticella delle difficoltà, non ti basta mai, devi fare di più. Più lungo. Più ripido. Adrenalina, cazzi, mazzi, cazzi e mazzi, salti, ghiaccio picche, di corde (immagino) non se ne parla mai… Ma alla fine, ti sei mai chiesto perchè stai rischiando la vita ogni volta che ultimamente parti con gli sci? Non so, sarò invecchiato, sarà che da quando son diventato padre vedo il mio rapporto con la montagna e tutte le sue attività, diciamo così “rischiose”, sotto un’altra luce. E tu? ti sei mai chiesto se sarai padre un giorno? Te lo auguro, la gioia più bella della vita, altro che cime, sciate, vie difficili.. Quelle sono altre cose, sulla bilancia ne devi mettere di peso per bilanciare. E poi avere una famiglia, una donna che ti vuole bene e che ti aspetta a casa. Poi magari, in una delle tue discese, capita che becchi una lastra di ghiaccio, lì dove non ha battuto il sole e via. Basta una curva sai, sopra i 40° e i salti di roccia dove ti ficchi ultimamente, basta una curva. Una curva su 1300m di discesa non è niente. E veniamo a recuperarti con il soccorso alpino. Ho già perso 2 amici in montagna. 2 dei miei migliori amici, persone preparate, 2 alpinisti “con i coglioni”, loro potevano andarsele a cercare come stai facendo tu e invece son morti per una cagata. Per un sentiero scivoloso o una cazzo di fettuccia girata. A te non voglio così bene ma mi dispiacerebbe venire al tuo funerale. Allora, cominci a far girare quel cervello e ti dai una calmata??? Io non sono un maestro di sci, ma credo di sciare abbastanza bene. Tu scii abbastanza di merda. Che senso ha saltare le tappe? Fai come tutti gli alpinisti intelligenti un passo indietro, le sciate sceglile gradualmente. Fai un corso, studiati un pò di nivologia, e soprattutto vai con persone preparate e ASCOLTALE QUANDO TI DANNO DEI CONSIGLI PER IL TUO BENE! e se non lo fai, il negozio che vende apparecchi acustici è in via Matteotti, vicino all’ex bar Nigris. Caro amico ti scrivo, non dire che non ti ho avvisato.

3 pensieri su “Caro amico ti scrivo…

  1. Chissà se il tuo messaggio è arrivato al destinatario!!! Non conosco la persona in questione ma mi è capitato di vedere certi comportamenti anche tra mie conoscenze!! Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire!!!
    Ciao Omarut

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  2. Il messaggio è arrivato al destinatario visto che lo stesso non mi saluta nemmeno più per strada. Vabbè, vuol dire che almeno ha perso tempo a leggere l’articolo e spero gli sia “inculcato” il dubbio in testa. Sono in pace con la mia coscienza, qualcosa dovevo fare.

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