Cima di mezzo!

20.03.2014

La telefonata di Cri non mi prende allo sprovvisto, alla Cima di Mezzo ci avevo già pensato in questi giorni di condizioni perfette per lo scialpinismo sulle montagne di casa.

E’ stato un gran piacere concretizzare finalmente le promesse dell’anno scorso e trovarci a risalire assieme con le pelli dal Rif. Tolazzi diretti a una delle sciate più belle della zona, quella della Cima di Mezzo.

La giornata si preannuncia perfetta, nel cielo non c’è una nuvola e c’è parecchia gente come noi avviata verso malga Morareto. In breve prenderemo quota “tagliando” per il sentiero estivo e lasceremo gli altri alla monotona strada estiva. Da notare che di S. Bernardo che vigila al tornante vicino al rio non v’è traccia, sepolto da una grossa valanga che non ricordo aver mai trovato qua.. Sarà in ferie. noi viandanti alpestri stavolta dovremmo fare senza la sua raccomandazione.

Sui prati della malga, di cui si intravede solo il tetto oggi, ci bacia il sole.

La notte ha portato un bel rigelo del manto e la temperatura è perfetta. Max ci precede, Cri con il suo passo è inesorabile e siamo al canalino di accesso al vallone del Coglians in breve.

Anche qua la devastazione dell’inverno.. Tutto spianato, sembra un campo di calcio ma in pendenza.. Giocatori sghembi, i larici, giocano con milioni di palle da calcio.. Ma sono di ghiaccio.

Su, non perdiamoci in considerazioni romantiche o da matti, in alto c’è da uscire sul duro.. I rampant – ovviamente – sempre nello zaino. I trapezzisti del circo mi fanno un baffo! Sfido la gravità scavando di bruta forza degli scalini nel pendio per uscire dal canale. I miei scarponi non sono contenti ma tant’è, preferisco un graffio in più agli scafi che finire “per direttissima” 100m più sotto. Oggi poi, la prima volta che indosso la “tutina”, tornare a casa marchiato a fuoco non sarebbe una bella cosa.

Sui pendii di Morareto
Sui pendii di Morareto

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Nel vallone ancora devastazione – una valanga “biblica” si è staccata dalle pendici del Pic Cjadin ed ha fatto man bassa, più terra che neve. Tutto duro come il cemento, capire come entrarci e soprattutto come uscire dall’altra parte è un’impresa.

Gente scende dal Coston di Stella, mi pare di coonscere le voci, già in rientro alle 9?! Che mattutini, e poi la neve è bella dura ancora. Loro han dato, traversano verso la valanga e spariscono nel canale. Noi il “nostro” dobbiamo ancora farlo, il duro della Cima di Mezzo comincia più su, passata la barra rocciosa di forcella Monumentz si entra nel tratto ripido, almeno così dice la relazione che ho in testa. Non avendola mai percorsa prima posso solo immaginarmelo, da qui la cima si vede bene, solitaria testa di pietra e roccia a capo del vallone.

Le temperature vanno alzandosi. Fa caldo eppure il manto regge.

Valichiamo f.lla Monuments, panorama bianco verso la pianura. Sulle cime la neve, verso il basso una nebbiolina fine che avvolge tutto.

Dal basso fa sempre tutto impressione, sembra peggio di quel che in realtà è.

Procedo senza rampant, Cri li tiene. Max è avanti. La neve comincia a fare pappa e scivolare sotto le tavole al passaggio dell’ultimo, ossia io.

La salita fa una zeta, ora devia verso sx a rimontare un ripido spallone. Verso il vallone del Coglians tutti sappiamo che ci sono dei salti di una cinquantina di metri ma il bello di quest’ascesa è che c’è sempre davanti qualcosa che ne impedisce la vista. Non che abbia un effetto di trattenuta ma almeno la testa sale riposata. Cri mi dice di starle vicino e la cosa mi fa molto piacere. Potrebbe insegnarmi Lei parecchio, non ha certo bisogno di me, eppure la cosa mi lusinga. Altro traverso, stavolta a dx e prima del canalino più ripido procedere con gli sci diventa difficile e li montiamo sugli zaini. Faremo l’ultimo tratto, il più pendente, a  piedi. Max prepara le tacche, noi saliamo dietro. Antecima, sella bianca, cima e croce di vetta. Uno spettacolo! Quassù si sta divinamente, tutti contenti, un bel gruppetto affiatato.

Racconti di imprese invernali vere e proprie vengono stesi davanti a questo panorama stupendo con una modestia che solo Cri può avere.

La discesa, dalle condizioni perfette, incredibile fino al vallone del Coglians. Il primo tratto con pendenze ragguardevoli attorno ai 40° o qualcosa di più non preoccupa visto il manto. I salti ci sono, lo sappiamo ed è meglio non andarci troppo vicino.

Poi dalla forcella Monumetz è tutto come deve essere, da manuale, per la scita che finisce d’onore sul podio della stagione.

Omarut, Cac e Cri

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La cima per Cristina
La cima per Cristina
Summit!
Summit!

Info utili: parcheggio presso il rif. Tolazzi (Collina di Forni Avoltri) Seguire la forestale per il rif. Marinelli fino al tornante successivo alla malga Moraretto (quota 1750ca) dove sulla sx va rimontato il canalino che adduce al vallone del Coglians sotto alla torre del Coston di stella. D aqui la cima è visibile. Risalire il vallone mirando alla fascia di rocce di forcella Monumentz in alto a destra, quindi con andamento “a Z” guadagnare la spalla di sinistra, il successivo pendio verso dx e quindi a piedi il pendio verso sx sottostante l’antecima. Da qui con pendenze lievi alla cima principale a quota 2713m. Discesa dalla cima – in base alle condizioni – sullo stesso tracciato di salita.

Dislivello 1350m , diff. OSA, tempi di salita attorno alle 3.30/4 h. Ramponi e picozza! 

Il video:

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